"visto che di tempo ne hai anche troppo," scrive all`inizio di febbraio 1940 simone weil all`amatissimo fratello maggiore, detenuto nel carcere civile di le havre per renitenza alla leva (andre` riteneva suo dovere "fare il matematico e non la guerra") "un`altra buona occupazione potrebbe essere metterti a riflettere sul modo di far intravedere a profani come me in che cosa consistano esattamente l`interesse e la portata dei tuoi lavori" e una decina di giorni dopo insiste: "cosa ti costerebbe tentare? ne sarei entusiasta". andre`, che a caldo le aveva risposto: "tanto varrebbe spiegare una sinfonia a dei sordi", di fronte alle questioni che lei continua a sottoporgli alla sua maniera fervida e acutissima finisce per cedere. comincia cosi` uno scambio che e` un concentrato di passione intellettuale e affetto - e li induce anche a scontrarsi su punti capitali, come la scoperta degli incommensurabili e il carattere della scienza greca. e i due fratelli sono ugualmente capaci di parlare di pitagora e dell`odissea, di cardinali abili nelle strategie di corte e dell`importanza del sanscrito, di dedekind e di gauss. questo volume comprende otto lettere di simone weil (tra le quali una minuta, due abbozzi e un testo mai spedito) e quattro del fratello andre`, tutte scritte tra febbraio e aprile 1940. |